Chiamato “Avvocato dei poveri”, Sant’Antonio è noto per la sua predicazione, i suoi miracoli e la sua devozione alla Vergine Maria.
È il patrono degli innamorati, degli animali e dei viaggiatori.
Nato nel 1195, Sant’Antonio partì, già francescano, per il Marocco, poi per l’Italia, quindi per la Francia e, ancora, per l’Italia, convertendo molte persone al Vangelo che viveva e predicava.
Sant’Antonio morì a Padova e nel 1232, un anno dopo la sua morte, era già stato canonizzato. Non c’erano dubbi sulla sua santità. Papa Leone XIII lo definì “il Santo di tutto il mondo”.
Figlio di una famiglia nobile e ricca, Sant’Antonio, battezzato Fernando, nacque a Lisbona nel 1195. Ancora adolescente, deluso dalle promesse di ricchezza e di vita facile, si unì ai Canonici Regolari di Sant’Agostino a Lisbona.
Nel 1220 si trasferì nel convento di Sant’Antonio di Olivais a Coimbra per intraprendere lo stile di vita francescano, dove assunse un nuovo nome: Antonio.
Desideroso di andare in missione, si dirige verso il Marocco, ma una grave malattia lo costringe a tornare indietro; tuttavia, una violenta tempesta dirotta la nave su cui sta navigando verso la Sicilia, nell’Italia meridionale. In questo periodo si sarebbe svolto ad Assisi il “capitolo generale” dei francescani, un’importante assemblea. È lì che si è recato Antonio.
Tra il 1227 e il 1230 ricoprì la carica di ministro provinciale della Provincia francescana dell’Italia settentrionale, attività che lo portò poi a Padova.
La malattia non risparmiò Antonio, che morì il 13 giugno 1231. Fu sepolto nella chiesa di Santa Maria Mater Domini, dove oggi sorge la Basilica di Padova.
Nel corso della sua vita, sant’Antonio non è rimasto indifferente a nessuna situazione di sofferenza, bisogno o ingiustizia. Persone appartenenti alle più svariate classi e condizioni di vita – affamati, sfruttati, potenti, ingiusti, capi di governo, clero – erano tutti oggetto della sua immediata ed efficace solidarietà.